RASSEGNA STAMPA
LA REPUBBLICA - Botte ai no global, condannati 10 poliziotti
Napoli, 23 gennaio 2010
Botte ai no global, condannati 10 poliziotti
Napoli, i giudici: fu sequestro di persona. La difesa: sentenza
sconcertante
Gli incidenti nel 2001 L´accusa: li picchiarono in caserma
DARIO DEL PORTO
Un vero e proprio sequestro di persona si consumò all´interno
della caserma Raniero della polizia di Napoli, dove 85 manifestanti furono
condotti e trattenuti per ore, il 17 marzo 2001, a margine degli scontri
di piazza esplosi mentre in città si teneva il vertice Global Forum: è la
tesi dei giudici che per questo reato hanno condannato ieri dieci
poliziotti fra i quali due funzionari. Il verdetto giunge a conclusione
del processo di primo grado sugli eventi che anticiparono i fatti ancor
più tragici che solo quattro mesi più tardi, e sotto un governo di diverso
schieramento, sarebbero avvenuti a Genova durante il G8.
La pena più severa, due anni e otto mesi di reclusione ciascuno, è stata
inflitta ai due funzionari Carlo Solimene e Fabio Ciccimarra, entrambi
molto stimati negli ambienti del Viminale. Due anni e mezzo sono stati
inflitti a Raffaele Manna, due anni e due mesi a Damiano Tedesco. Le pene
per questi quattro imputati risultano comunque condonate per effetto
dell´indulto. Sempre per sequestro di persona sono stati condannati a due
anni di reclusione ciascuno, e tutti con il beneficio della sospensione
condizionale, i poliziotti Pietro Bandiera, Michele Pellegrino, Francesco
Incalza, Paolo Chianese, Damiano Avallone ed Espedito Avellino. Undici le
assoluzioni, dieci i proscioglimenti per intervenuta prescrizione.
Commenta Paolo Mancuso, oggi procuratore capo a Nola, che come procuratore
aggiunto di Napoli aveva coordinato l´indagine dei pm Marco Del Gaudio e
Francesco Cascini: «Una sentenza di condanna non può mai essere accolta
con soddisfazione, soprattutto se viene emessa nei confronti di servitori
dello Stato. Ma questo verdetto, pur se al termine del solo primo grado di
giudizio, riconosce un principio importante: non è lecito trattenere delle
persone in una caserma senza titolo e in condizioni disumane». I
manifestanti aveva sottolineato il pm Del Gaudio durante la requisitoria,
erano stati portati in caserma senza ragione e «senza avvisare il pubblico
ministero. Costretti a stare inginocchiati, picchiati, insultati».
Di tutt´altro tenore i commenti degli imputati condannati e dei loro
difensori. Afferma l´avvocato Eugenio Cricrì, legale di Solimene: «Non ci
aspettavamo una sentenza di questo genere visto che il Riesame prima e la
Cassazione poi avevano escluso la sussistenza del reato di sequestro di
persona. Evidentemente il Tribunale è stato di diverso avviso. Il dottor
Solimene - aggiunge Cricrì - ha accolto la decisione con grande dignità e
amarezza, nella convinzione di aver fatto esclusivamente il proprio
dovere». L´avvocato Arturo Frojo, che assiste Ciccimarra, evidenzia: «La
sentenza appare francamente incomprensibile perché non rende giustizia ai
protagonisti di questa vicenda. Riteniamo che questo verdetto possa però
essere ben modificato in grado di appello». L´avvocato Sergio Rastrelli
dice: «Dal punto di vista giuridico la pronuncia appare sconcertante. Aver
riconosciuto il sequestro di persona costituisce un precedente
pericolosissimo perché afferma la tesi in base alla quale personale di
polizia che si trova all´interno di una caserma nella esecuzione di un
ordine può compiere sequestro di persona. Per quanto ci riguarda comunque
la battaglia continua».